sabato 10 marzo 2012

Solidarietà con gli arrestati del 9 marzo a Roma

 COMUNICATO RADIO STAMPA - Roma 10 marzo 2012
da Segreteria nazionale generale confederazione USI - Unione Sindacale Italiana
fedele ai principi dell'Ait e mail usiait1@virgilio.it,
blog www.unionesindacaleitaliana.blogspot.com sito www.usiait.it

Il 9 marzo 2012, doveva essere una giornata di lotta, di informazione, di collegamento tra anime
e percorsi diversi, in occasione dello sciopero nazionale proclamato dalla FIOM e con iniziative
messe in campo a Roma dai sostenitori del movimento NO TAV, delle precarie e dei precari di vari settori (a proposito, alla Fornero potremmo cantare anche "VIVA LA PAPPA COL POMODORO", chissà se capisce...), dalle reti studentesche, dai coordinamenti autoconvocati-e e dai movimenti di lotta per il diritto all'abitare, per proseguire quel lungo e difficile percorso di sviluppo delle forme di resistenza, del conflitto sociale e di classe, che non vuole subire gli effetti della crisi finanziaria, economica, dei debiti di fonte padronale e finanziaria accollata alle classi subalterne e ai settori più "deboli contrattualmente" dai provvedimenti governativi, nazionali e internazionali.
Purtroppo, in una giornata anche di gioia per una valutazione della volontà di vari settori di non farsi schiacciare senza lottare e senza proporre soluzioni alternative e anche praticabili per superare crisi e per rintuzzare attacchi a diritti e condizioni di lavoro,  di reddito e sostanzialmente di vita, rispetto alla rassegnazione e alla sfiducia che "nulla può cambiare", si registrano aggressioni a studenti e studentesse, da parte di gruppi nazi fascisti, come avvenuto a esponenti del collettivo senza tregua e
ai liceali del Righi, nonchè ai manifestanti dei movimenti di lotta per il diritto all'abitare (anche con lo sgombero della tendopoli in VII Municipio a Roma) e per la manifestazione di fornte al CIPE, tra i sostenitori del movimento no Tav e anche del sindacalismo di base.
Una risposta repressiva, spropositata rispetto alle azioni messe in campo, con metodi che ricordano periodi bui della nostra storia contemporanea, con l'uso della manovalanza fascista per "ammorbidire" giovani e studenti che si schierano a sostegno delle lotte operaie e delle classi lavoratrici, con un uso eccessivo della forza da parte di polizia e carabinieri, a "difesa" di sedi istituzionali, proprio per far capire che non si possono disturbare "i manovratori" (nel senso di coloro che elaborano e fanno applicare le manovre economiche-finanziarie e le inutili e dannose "grandi opere"...) e chi contesta ed esprime dissendo sociale va bastonato e arrestato.
Si esprime la solidarietà agli arrestati del 9 marzo di fronte al CIPE, con la richiesta di liberazione di Paolo di Vetta, attivo nei movimenti di lotta per la casa e dirigente sindacale Usb e degli altri manifestanti fermati, ai movimenti di lotta per il diritto all'abitare e ai sostenitori del movimento NO TAV, sottoposti a repressione, sgomberi e a limitazioni della libertà personale e dell'esercizio del diritto di manifestare il proprio pensiero anche se differente da quello governativo, "palazzinaro" e padronale, agli antifascisti e a studenti e studentesse che stanno mobilitandosi, come tanti anni fa per le generazioni che li hanno preceduti, contro il ritorno del nazifascismo e dell'autoritarismo e con un
sostengo alle lotte di reistenza operaia e sui luoghi di lavoro, non dimenticando per noi dell'Usi l'impegno sulla questione della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro e nei territori, che ci fa rimanere ai primi posti per morti, feriti, mutilati sul lavoro e...da lavoro...a prescindere dal "punteggio" più alto o più basso dello spread, in nome della presunta crescita e sviluppo, con percentuali minime di aumento del PIL, non è giustificabile nè il peggioramento delle condizioni salariali, di ritmi e orari di lavoro, della "libertà di licenziare a piacimento", fino al rischio della vita.
ORA E SEMPRE RESISTENZA, SVILUPPIANO AUTORGANIZZAZIONE. PARTECIPAZIONE DAL BASSO, DEMOCRAZIA DIRETTA E CONFLITTO SOCIALE DI CLASSE.
Unione Sindacale Italiana - Segreteria nazionale generale confederale

giovedì 8 marzo 2012

the show must go off!! basta morti sul lavoro!!

COMUNICATO RADIO STAMPA - PER DIFFUSIONE, INSERZIONE E DIVULGAZIONE GRAZIE
DA COMITATO 5 APRILE DI ROMA - SNODO LOCALE DELLA RETE NAZIONALE SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO
Roma, 8 MARZO 2012


UN ALTRO OPERAIO E LAVORATORE DELLO SPETTACOLO (MATTEO, 32 ANNI ROMA) MUORE SUL LAVORO...
LO SPETTACOLO DEVE FERMARSI, THE SHOW MUST GO OFF.
LA SALUTE E LA SICUREZZA NON SONO UNA MERCE, FACCIAMO APPLICARE ANCHE IN QUESTO SETTORE LE NORME
EUROPEE E ITALIANE SULLA SICUREZZA, BASTA ESENZIONI, SCARSI CONTROLLI, COLLAUDI INESISTENTI DEI PONTEGGI,
LE DICHIARAZIONI "DI QUALITA'" E LE CERTIFICAZIONI A PAGAMENTO NON SONO UTILI, SE NON A GARANTIRE IMPUNITA'
E PROFITTI SULLA PELLE DI CHI LAVORA, LA SOLIDARIETA' ALLA FAMIGLIA DI MATTEO AI SUOI COLLEGHI DI LAVORO DAL
COMITATO 5 APRILE DI ROMA - SNODO LOCALE DELLA RETE NAZIONALE SULLA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO.

AI LAVORATORI E LAVORATRICI DELLO SPETTACOLO, CHE SI SONO RIUNITI IN ASSEMBLEA E HANNO DICHIARATO DI NON
VOLER PIU' ACCETTARE QUESTO STATO DI COSE, IL NOSTRO IMPEGNO A PROSEGUIRE LA LOTTA, LE INFORMAZIONI E LE INIZIATIVE
PER LA PIENA APPLICAZIONE DELLE DISPOSIZIONI EUROPEE E ITALIANE, IN TUTTI I LUOGHI DI LAVORO E A RAFFORZARE
LA RETE DI COLLEGAMENTO DAL BASSO, AUTORGANIZZATA E COMBATTIVA SU QUESTO IMPORTANTE ASPETTO DELLA
VITA DI OGUNO DI NOI, PER NON FAR CONCEPIRE LA SICUREZZA SUL LAVORO E LA SALUTE COME "UN COSTO DA ABBATTERE"
O LA SALUTE COME UNA MERCE DA VENDERE SUL MERCATO.

SI APPREZZA LA SCELTA DI LAURA PAUSINI, COME GIA' PER JOVANOTTI IN OCCASIONE DELLA MORTE A TRIESTE DI ALTRO
LAVORATORE, LUCA DI 20 ANNI, SCHIACCIATO COME MATTEO DAI PONTEGGI DI CONCERTI, DI SOSPENDERE E ANNULLARE
LO SPETTACOLO, MA SERVE UNA MAGGIORE PREVENZIONE, COLLAUDI SISTEMATICI SULLE ATTREZZATURE E MATERIALI USATI
PER LA VERIFICA DELLA TENSIONE PRIMA DELLA MESSA IN COMMERCIO, MAGGIORE SICUREZZA E FORMAZIONE, SOPRATTUTTO
UNA CULTURA DIFFUSA A PARTIRE DALLE SCUOLE IN MATERIA DI SICUREZZA E SALUTE NEI LUOGHI DI LAVORO E NEI TERRITORI.

IL COMITATO 5 APRILE IL 29 MARZO ASSIEME A DIVERSE ORGANIZZAZIONI SINDACALI E ASSOCIAZIONI, SVOLGERA' UNA ASSEMBLEA
CITTADINA SULLA IN-SICUREZZA NELLE SCUOLE E NEI SERVIZI EDUCATIVI E SCOLASTICI, DAGLI ASILI NIDO FINO AGLI ATENEI,
PRESSO LA SALA CONSILIARE DEL MUNICIPIO ROMA XI IN VIA BENEDETTO CROCE 50, CON MOSTRA ILLUSTRATIVA, FILMATO E
ASSEMBLEA DIBATTITO, RINGRAZIANDO IL PRESIDENTE ANDREA CATARCI PER LA DISPONIBILITA'.
IN QUELLA OCCASIONE FAREMO UN BREVE APPROFONDIMENTO CON LAVORATRICI E LAVORATORI, DOCENTI E NON DOCENTI, AEC, STUDENTESSE E STUDENTI E FAMIGLIE, ANCHE DI QUANTO SUCCEDE IN SETTORI COME QUELLO DELLO SPETTACOLO, DOVE MOLTE NORME NON SONO
APPLICABILI O NON APPLICATE, DOVE I CONTROLLI SONO INESISTENTI, PERCHE' E' A PARTIRE DALLA SCUOLA E DALL'ISTRUZIONE CHE
PUO' RADICARSI UNA CULTURA E UNA PRATICA DI PREVENZIONE DELLA SALUTE E DELLA SICUREZZA

mercoledì 7 marzo 2012

Consiglio metropolitano (XV Municipio)

XV MUNICIPIO: COSTITUITO IL 28 FEBBRAIO 2012 IL CONSIGLIO METROPOLITANO TERRITORIALE

Si è svolta il 28 febbraio 2012, la riunione per mettere in piedi sul territorio il “Consiglio metropolitano”, formatosi con sede inaugurata a livello cittadino il 21 gennaio scorso (sede di riferimento cittadina spazio di Via Giolitti 231).

Alla riunione hanno partecipato diverse associazioni , strutture e singoli, che dopo la relazione introduttiva fatta dall’associazione Usi-Cons, nella quale si è spiegata l’origine di questo strumento di informazione, collegamento e sviluppo di campagne e mobilitazioni, specie sui “beni comuni” e i servizi pubblici, ha sviluppato un dibattito sulle questioni oggetto della riunione.

Funzione primaria di questo percorso, che ha come sede di riferimento quella di Piazza Gaetano Mosca 50, è l’avvio di campagne con raccolte di firme e petizioni contro l’aumento delle tariffe e biglietti del trasporto pubblico locale, sulla proposta di referendum abrogativo sul piano rifiuti regionale approvato a gennaio di quest’anno dalla Giunta Polverini (50000 firme a livello regionale), al quale si accompagnerà successivamente una proposta di delibera di iniziativa popolare per il Comune di Roma Capitale (5000 firme valide a livello cittadino) per lo sviluppo della raccolta differenziata e del “porta a porta”.

Spazio anche alla prosecuzione della battaglia referendaria sull’acqua pubblica, con la partecipazione alla informazione e sviluppo della campagna per l’obbedienza civile dopo il referendum vinto il 12 e 13 giugno 2011, per obbligare le aziende pubbliche e quelle erogatrici a eliminare dalle bollette la quota di “remunerazione del capitale”, in sostanza la percentuale di “profitti” dalle bollette dell’acqua.

Su tale argomento, dal consigliere municipale del PD Panarello, è stato consegnato il testo di una mozione e ordine del giorno, approvata proprio il 28 febbraio, che riprende i contenuti del forum nazionale per l’acqua pubblica e dello stesso consiglio metropolitano, su iniziativa consiliare promossa da S.E.L., PD e Lista Civica.

Il Centro Sociale “Ricomincio dal Faro”, la sezione PD del Trullo, i G.A.P. del XV municipio, l’Usicons, Sentieri di Liberazione, lavoratrici e lavoratori della zona hanno dimostrato interesse al percorso e alle iniziative di piazza e di informazione su queste campagne e raccolte di firme. Alla riunione, per il Consiglio Metropolitano cittadino, hanno partecipato Gualtiero Alunni e Daniela Cortese, che hanno fornito un contributo e un approfondimento delle iniziative in cantiere.

Presso lo spazio di Piazza Mosca, i giovedì dalle 18 alle 20, assieme allo sportello infolavoro e diritti, si attiverà nel mese di marzo anche quello del Consiglio Metropolitano nel XV Municipio, per informazioni e per contatti sulle prossime iniziative, in particolare banchetti e per la raccolta di firme sulle varie campagne, da organizzare sul territorio del Municipio, che si affianca a quelli aperti in altri quartieri della città. Il Consiglio Metropolitano è strumento aperto a successive adesioni e partecipazioni singole o collettive, nel rispetto dei principi costituzionali, di democrazia diretta e partecipazione dal basso.


Per contatti e adesioni email provvisoria: usicons.roma@gmail.com

Sede di riferimento: Piazza Gaetano Mosca 50

tel. 06 – 93578288

Sportello infolavoro e diritti XV Municipio

ogni giovedì 18.30 -20 Fax 06 77201444


domenica 4 marzo 2012

Zètema: iniziativa sindacale dell'USI

UNIONE SINDACALE ITALIANA USI Fedele ai principi dell’AIT
 Segreteria prov. intercategoriale e RSU USI Ait – Zètema P.C. srl
Roma Largo Veratti 25 00146 Tel 06/70451981 Fax 06/77201444 e-mail usiait1@virgilio.it

 Roma, 1° Marzo 2012
Alla Società Zètema P.C. srl – Amm. re Delegato
Dott. A. Ruberti – fax 06 82077398
Al Gabinetto del Sindaco – c.a. Dott. Basile e Dott.ssa
Bottiglieri – fax 06 67105556 – 67103590
Ai Capigruppo Consiliari – Roma Capitale via fax
Al Presidente della C.C.P. Pol. Culturali On. Mollicone
Al Sovrintendente ai BB.CC. Prof. U. Broccoli fax
Al Direttore p.t. Dip. Pol. Culturali Roma Capitale
All’Osservatorio comunale sulle condizioni di lavoro
c.a. Dott.ssa Petruzzelli fax 06 67102959
Al Direttore della DPL – Servizi Ispettivi del Lavoro
Dott. Marco Esposito – sede di Roma
al personale della società Zètema P.C. srl – loro sedi

OGGETTO: intervento e segnalazione Unione Sindacale Italiana su inoltro nuovo “codice disciplinare” al personale di Zètema P.C., con adempimenti su malattia, L. 104/92,  “obbligo” utilizzo tipo di calzature (non facenti parte divisa aziendale né riconosciuta come D.P.I.) e adempimenti in contrasto con art. 32 Costituzione, art. 2087 codice civile, artt. 42 e 59 CCNL Federculture. Diniego consenso da parte delle OO.SS. e delle RSU interne a modalità fuori dall’ordinamento giuridico. Richiesta a Società Zètema di RITIRO DISPOSIZIONI UNILATERALI CONTRASTANTI CON NORME IMPERATIVE DI LEGGE E DI CONTRATTO NAZIONALE e contestuale modifica del “codice disciplinare” inoltrato.

Invito e diffida ad adempiere. Segnalazione a Osservatorio comunale e stazione appaltante ai sensi delle Delibere del Consiglio Comunale 135/2000 e 259/05, per violazione disposizioni di legge e di contratto, con danno e pregiudizio ai dipendenti di Zètema P.C. e apertura fase istruttoria.      

La Unione Sindacale Italiana e la RSU Usi Ait presso la Società Zètema P.C. srl, dopo aver espresso rilievi critici e osservazioni in sede di relazioni sindacali industriali, si trovano costretti a fronte di disposizioni unilaterali inoltrate nei giorni scorsi al personale di Zètema P.C. dalla direzione aziendale e dai responsabili della Società comunale, tramite disposizioni e come “codice disciplinare”, minacciando sanzioni a coloro che non rispetteranno tali obblighi, a intervenire con formale segnalazione e apertura della relativa procedura istruttoria, ai sensi delle D.C.C. 135/2000 e 259/05, all’Osservatorio comunale e alle stazioni appaltanti per la situazione descritta in oggetto e con richiesta di convocazione urgente per essere sentiti come “soggetto segnalante” e agli altri soggetti in indirizzo per le responsabilità di vigilanza e controllo sugli atti i una società pubblica comunale, data la rilevanza degli interessi  e beni colpiti da tali disposizioni unilaterali.

Nelle disposizioni aziendali di Zètema la n° 18 del febbraio 2012, come nel “codice disciplinare”, sono richiesti adempimenti su orari di comunicazione dell’insorgenza della malattia, così come sulle modalità di malattie che si verificano nei week end, con certificazione richiesta al personale di “recarsi al pronto soccorso ospedaliero o alla guardia medica”, come su altri adempimenti che si discostano nettamente non solo dagli adempimenti, fino ad esserne in contrasto, già previsti e disciplinati dal CCNL Federculture (artt. 42 e 57-59), di fatto creando una “nuova normativa” contrastante non solo con il CCNL, ma anche con il rispetto dell’art. 2087 del codice civile e con l’esercizio del diritto alla salute (di cui gli adempimenti per lo stato di malattia nel rapporto di lavoro è applicazione per i cittadini-lavoratori e lavoratrici) con l’articolo 32 della Costituzione repubblicana in vigore.

Già in altre sedi, come nei collegi ex art. 7 S.L. alla DPL, si è avuto modo di smantellare tali pretese aziendali, in base alle disposizioni di legge e contrattuali citate e altre argomentazioni di ordine logico – giuridico, facendo annullare sanzioni disciplinari adottate nonostante il contrasto con norme imperative di legge. Tale situazione che si è determinata, pone in situazione di deroga non consentita ad aziende, pubbliche o private, con pregiudizio e danno per l’esercizio concreto di diritti costituzionalmente rilevanti e tutelati, come il diritto alla salute, rendendo particolarmente onerosi adempimenti ai lavoratori e ponendo disagi anche ai medici curanti dei dipendenti, anche con situazioni di contrasto con le disposizioni INPS e la relativa copertura previdenziale – sanitaria, oltre che con le modalità di certificazione on line da parte dei medici stessi. Anche sulle disposizioni relative ai permessi ex L. 104/92, nel “codice disciplinare” si sono riscontrati richieste e pretese di procedura e adempimento troppo rigide e onerose per i dipendenti aventi diritto, sia come beneficiari sia nei casi di titolarità-beneficio delle agibilità previste per legge e disciplinate da circolari INPS in materia.

Analogamente, anche qui a seguito di contenziosi risoltisi non positivamente per la Zètema in sede disciplinare – collegi di arbitrato ex art. 7 S.L. alla DPL di Roma, si rileva la pretesa considerata un dovere e un “obbligo” specie per il personale di custodia e nei musei, per l’utilizzo di calzature e scarpe chiuse, di colore scuro, sanzionando disciplinarmente tale situazione. Questa pretesa non ha fondamento né nelle disposizioni ex D. lgs. 81/2008 o in altre misure relative alla salute e sicurezza, poiché le calzature non sono per molte figure professionali di dipendenti di Zètema P.C. come D.P.I. (Dispositivi di Protezione Individuale), né allo stato sono riconosciute come tali per richiederne l’obbligo come richiesto da Zètema ponendolo nel “codice disciplinare”, né per pacifica disposizione e applicazione del CCNL Federculture, le calzature sono da considerarsi parte della “divisa aziendale” (che dovrebbe essere fornita a cura della società Zètema stessa). La pretesa datoriale costituisce, in assenza di disposizioni  carattere normativo e nelle ipotesi citate di comune impiego e necessità nei luoghi di lavoro, una pretesa unilaterale non giustificata, con pressione e modalità di stampo intimidatorio (i riflessi di sanzioni disciplinari lo dimostrano…), anche con oneri e spese di natura economica, a carico del personale dipendente, che specie in questi tempi di crisi non è pensabile possano permettersi, adottando e comprando a loro spese scarpe di un certo “tipo” e, specie per il personale che passa l’orario di lavoro in piedi nelle postazioni, con dotazione idonea per comodità, anche in questo si riscontra il tentativo di aggirare l’articolo 2087 del codice civile e di sostituirsi con disposizioni di ribadisce unilaterali e non condivise da OO.SS. e dalle RSU interne 8così come per i rilievi precedenti), alle disposizioni normative o del CCNL in materia di divise aziendali, di D.P.I. e di condotte rilevabili disciplinarmente.               

Pretese datoriali e onerosi adempimenti, che il personale dipendente non merita e che per le argomentazioni sopra esposte, sulle quali si dà la disponibilità a tutti gli approfondimenti del caso, costituiscono un danno anche rilevabile economicamente e un pregiudizio che non ha nulla a che vedere per quanto riguarda la capacità professionale o le attitudini lavorative, come garantisca lo Statuto dei Lavoratori.

Pertanto, si fa espressa richiesta alla Società Zètema P.C. srl, di ritirare le disposizioni contestate già in sede di confronto sindacale, perché in contrasto con disposizioni imperative di legge, modificando il “codice disciplinare” inoltrato al personale.

Tale nota è da considerarsi a tutti gli effetti, come invito e diffida ad adempiere.

Agli organi di vigilanza e di controllo sugli atti delle aziende, anche pubbliche, nonché alle disposizioni che si pongano in contrasto con diritti di chi lavora o inerenti legittime aspettative nel corretto svolgimento del rapporto di lavoro, si fa espresso invito ad attivarsi per far eliminare o ridurre la portata negativa e penalizzante di tali disposizioni aziendali, impartite nel mese di Febbraio 2012 dalla Società Zètema Progetto Cultura, con sede legale e operativa in Via A. Benigni 59 00156 Roma.

Certi che la presente nota, possa contribuire a rasserenare le situazioni di futuro conflitto sindacale e di contenziosi che possano verificarsi, nonché a regolamentare le questioni sui rapporti di lavoro in termini di adempimenti del personale, di esercizio pacifico di diritti e di legittime aspettative in maniera positiva e costruttiva, non con intenti penalizzanti o pregiudizievoli su fattispecie disciplinate da leggi anche di portata costituzionale e di disposizioni contrattuali nazionali (pur non negando la legittimità a Zètema di adottare codici disciplinari conformi e idonei, nonché di informare il personale dipendente dei doveri nello svolgimento del rapporto lavorativo), si resta in attesa di un riscontro e della predisposizione di un colloquio che permetta di eliminare la situazione di contrasto, anche a mezzo convocazione via fax al recapito dell’Usi e della RSU interna 06 77201444.            

 Si ringrazia per l’attenzione,  si inviano i ns. distinti saluti.

Per la Unione Sindacale Italiana – segr. prov. intercategoriale Prof. Giuseppe Martelli (339 5001537)

Per la RSU USI Ait – Zètema P.C. srl – Serenetta Monti (377 5078494)

Per la Unione Sindacale Italiana – il segr. confederale nazionale Roberto Martelli